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All’alba i carabinieri del Nas hanno decapitato il vertice dell’ospedale Israelitico di Roma nell’ambito dell’inchiesta guidata dai pm Fasanelli e Palaia. Le ipotesi di reato sono falso e truffa in danno della sanità pubblica. Le misure cautelari sono state applicate per 17 persone (14 quelli ai domiciliari), a partire dal direttore generale dell’ospedale ed ex-presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, 56 anni. Insieme a lui è rimasta coinvolta tutta la prima linea dell’istituto: il vice direttore, Tiziana Agostini; il direttore sanitario e responsabile del Day Hospital, Gianluigi Spinelli; due responsabili dell’ufficio controllo appropriatezza delle cartelle cliniche, Mirella Urso e Antonio Canistrà; il responsabile del servizio urologia; Pietro Aloisi; il primario del reparto ortopedia, Elvira Di Cave; e ancora medici, collaboratori amministrativi e coordinatori del personale infermieristico. La parola d’ordine all’interno dell’ospedale era: “Arrivano gi ispettori, famo un po’ di Cinecitta’… ossia allestire i laboratori, i reparti, i documenti, per passare indenni l’ispezione della Regione Lazio che periodicamente effettua controlli sulle strutture sanitarie convenzionate. I dirigenti venivano informati del controllo da una “talpa”, una donna ora indagata. L’hanno accertato attraverso una serie di intercettazioni che ora sono agli atti, nell’ordinanza di oltre 370 pagine del gip Maria Paola Tomaselli che ha di fatto abbattuto i numeri uno dell’azienda. Continua a leggere su www.repubblica.it