I lavoratori della Folias avevano scritto al Boss, e lui al Circo Massimo ha risposto all’appello:
Ho avuto una richiesta dagli operatori sociali italiani, sempre in prima linea per i lavoratori. Questa è per loro”. Con questa dedica Bruce Springsteen ha dato il via alle note iconiche di “The ghost of Tom Joad”, durante il concerto di sabato scorso al Circo Massimo. Delle parole sussurrate, che per molti avranno significato poco, ma che sono arrivate dritte al cuore degli operatori della cooperativa sociale Folias di Monterotondo.
l giorno prima del concerto, infatti, il presidente della coop, Salvatore Costantino, era stato all’hotel de Russie, dove alloggiava il boss, per recapitargli una lettera: “È una canzone che ci rappresenta e che descrive bene le fatiche della gente povera – hanno scritto a Springsteen, in una lettera recapitata anche allo staff del rocker – perché ogni giorno lottiamo e lavoriamo per difendere la nostra libertà ed il diritto ad avere una vita dignitosa, ma questa società ha relegato la povertà umana agli ultimi posti dei suoi interessi ed il nostro lavoro è scarsamente riconosciuto e tutelato”. Parole che non hanno lasciato indifferente il cantautore statunitense, che ha così deciso di inserire in scaletta la sua canzone del ’95, mai eseguita dal vivo durante questo tour trionfale che lo sta portando ad esibirsi nelle location più belle del mondo. (…) Continua a leggere