Rassegna stampa

Congedo parentale, falsa partenza

Repubblica.it

Questo congedo non s’ha da dare. E’ una storia infinita quello del congedo parentale ad ore in Italia: introdotto nel 2012 in attuazione di una direttiva europea del 2010, rimane lettera morta per la maggior parte dei lavoratori perché la regolamentazione viene affidata ai contratti collettivi. Reintrodotto nel 2015 dal Jobs Act, stavolta con norme generali applicabili in assenza di specifiche disposizioni da parte dei Ccnl, in teoria in vigore dal 25 giugno, a tutt’oggi è ancora sospeso perché in attesa di una circolare Inps che sembra essersi persa nell’afa di agosto.

Il 16 luglio l’Inps annuncia agli utenti che è disponibile l’applicazione per l’invio telematico delle “domande di congedo parentale su base oraria”. Significa che per i dieci mesi di permesso facoltativo (accordato ai genitori fino a quando il figlio compie 12 anni) si potrà scegliere tra la fruizione giornaliera e quella oraria, un’opportunità che permette di occuparsi dei bambini senza però lasciare il lavoro. Molti genitori dunque si affrettano ad avviare la procedura, anche perché la normativa al momento è in vigore fino al 31 dicembre, dunque è una possibilità offerta per pochi mesi. Cosa succede dopo, ce lo raccontano alcune lettrici: “Collegandomi con il Pin dispositivo – scrive a Repubblica Luisa Calistri – sono riuscita ad inserire la domanda. Preciso che ancor oggi la mia domanda risulta in stato di “acquisita”. Inspiegabilmente, il 27 luglio l’Inps
cancella tutto dal sito: la procedura, le istruzioni, il manuale utente. Da quella data non c’è più traccia di nulla. La circostanza più grave, tuttavia, è che l’Istituto lo ha fatto, in spregio a qualunque principio di trasparenza, senza pubblicare alcuna nota ufficiale in merito e senza disporre alcuna comunicazione, anche di natura transitoria, relativamente alle domande già presentate, nemmeno, al limite, rifiutando le stesse”.

Il profilo Facebook dell’Inps viene bombardato di domande. La risposta è sempre la stessa: “Al momento la procedura è stata sospesa in attesa della pubblicazione della circolare che chiarirà tutti i vostri dubbi”. Quando le domande si fanno più insistenti, la risposta di “Inps per la Famiglia” varia però leggermente: “Comprendiamo il vostro disagio. A breve troverete circolare e procedura”. I giorni passano. Il 7 agosto Deborah Conversano scrive: “Allora questa procedura? Cosa state aspettando? Siete vergognosi!!!”. “Inps per la Famiglia”, probabilmente ormai estenuato, non risponde più. Il 10 agosto alle 22.14 Daniele Onnis appare più rassegnato che indignato: “Vite appese a una circolare”. Naturalmente anche Repubblica ha posto la stessa domanda all’Inps: la risposta è che la circolare non c’è ancora e non si sa quando verrà pubblicata. “Il decreto dà la possibilità di prendere il congedo a ore solo fino al 31 dicembre 2015 – ci scrive Francesca Fabbri – quindi si potrà usufruire di questo diritto solo per pochi mesi”. Continua a leggere su www.repubblica.it