Alla Fondazione Santa Lucia una giornata di sport e informazione per festeggiare la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.
I campioni del Santa Lucia Basket hanno incontrato in casa, i cestisti del Deco Giulianova in un’amichevole di basket in carrozzina per festeggiare la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.
Nel corso di tutta la giornata accessibili al pubblico anche punti d’informazione dedicati alle tecnologie oggi disponibili per persone con disabilità in diversi ambiti come mobilità, vita domestica, tempo libero, lavoro. Ogni anno, la Giornata è dedicata a un tema specifico. Al centro dell’edizione 2015 “Aspetti d’inclusione: accesso e potenziamento per persone di tutte le abilità”.
La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità è stata proclamata ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 1992 con la risoluzione 47/3 dell’Assemblea Generale. Da allora, la ricorrenza si celebra il 3 dicembre di ogni anno, con l’obiettivo di promuovere a livello mondiale l’integrazione di persone con disabilità in tutti gli aspetti sociali, politici, economici e culturali a livello mondiale. Un passo importante, in questo cammino di sensibilizzazione e integrazione, è stato l’approvazione, il 13 dicembre 2006, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabiltà, poi ratificata dal Governo Italiano con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009.
“Quest’anno celebriamo la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità – ha dichiarato il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon – sulla scia dell’adozione dell’ambiziosa Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Questo piano globale d’azione ci chiama a ‘non lasciare nessuno indietro’ ”.
In coincidenza con la Giornata Internazionale 2015 la rivista Medical Education ha pubblicato i risultati di uno studio condotto dai ricercatori della Fondazione Santa Lucia sul pregiudizio nei confronti di persone in carrozzina. Don’t Look at My Wheelchair! The Plasticity of longlasting prejudice ha coinvolto un gruppo di persone normodotate in un programma di educazione all’integrazione mediante materiale informativo e successivamente immergendole in attività di condivisione con persone in carrozzina. Dopo l’attività d’informazione e formazione i ricercatori hanno rilevato un cambiamento solo apparente dei giudizi. Le persone si esprimevano in modo più aperto verso la persona con disabilità, ma la registrazione dei tempi di risposta denotava che il pregiudizio nelle loro teste permaneva. Dopo una normale giornata trascorsa con una persone in carrozzina, il pregiudizio era scomparso. “Questa ricerca dimostra che se si entra pienamente in relazione con l’altro – spiega la Dott.ssa Mariella Pazzaglia, responsabile del progetto – quello che resta è l’individuo e non gli accessori, che siano una carrozzina o i nostri pregiudizi. Sono risultati che dovrebbero essere tenuti maggiormente in considerazione nei programmi di educazione: l’integrazione passa soprattutto dalla condivisione di esperienze”.
Un’ulteriore riprova che l’integrazione non passa da programmi astratti di sensibilizzazione, ma dal superamento delle barriere che impediscono a gruppi di persone di condividere la vita giorno per giorno.