(Sole24sanità)
Beni e servizi, dispositivi medici, cliniche private, farmaci, centrali uniche d’acquisto. A suon di spending review. E chi più ne ha, più ne metta. Sotto a chi tocca: per i tagli alla sanità che dovranno scattare nel 2015, sono aperte le scommesse. Tagli che saranno inevitabilmente plurimiliardari: il colpo di scure alle regioni indicato dalla manovra per il prossimo anno (e i seguenti) è di 4 mld (3,452 mld per le “ordinarie”, 548 mln per quelle a statuto speciale), cui si aggiungono altri 2,3 mld circa per effetto trascinamento dal passato. Un taglio totale da 6,3 mld che dovrebbe toccare la spesa sanitaria per la quota parte, più o meno l’80%, che essa occupa nei bilanci regionali.
Più o meno il 3% dell’intero fondo sanitario nazionale, che verrebbe in sostanza decurtato anche oltre i 2 mld o poco più che in linea teorica avrebbe ottenuto con la stessa manovra e col «Patto» per la salute 2014-2016. Col risultato aggiuntivo che la stessa speranza di dedicare i risparmi agli investimenti nel settore – altra promessa del «Patto» – andrà a carte quarantotto. Continua a leggere